SALA XXII.
Corredi del IV secolo a.C.: dal secondo venticinquennio alla fine del secolo. Assai numerosa, in questo arco cronologico, si presenta la ceramica a figure rosse, soprattutto di fabbrica siceliota ma anche di officine italiote, dalle iconografie spesso assai ripetitive, connesse soprattutto alle sfere cultuali di Dioniso ed Afrodite. In particolare: vasi della bottega (attiva probabilmente nella stessa Lipari) del cosiddetto pittore Nyn (tra il 350 e il 325-320 a.C.) che mostrano marcati legami stilistici con la pittura vascolare di coeve officine della Campania, come il pittore Madman pure attivo a Lipari. Tra le opere più impegnative dei seguaci del Pittore Nyn o con essi direttamente collegati, il grande cratere a calice con scena di banchetto campestre. Di primo piano, nel quadro della produzione siceliota a figure rosse dell'ultimo venticinquennio del secolo, la personalità del Pittore di Cefalù, attivo molto probabilmente nell'ambito di un'officina liparese. Tra i suoi "capolavori" la lekane (larga tazza con coperchio utilizzata come contenitore di cosmetici o altri effetti femminili) con Apollo ed Artemide. Diversi corredi della seconda metà del IV secolo (almeno dal 340) sono caratterizzati, soprattutto nell'ultimo venticinquennio del secolo, dalla presenza di ceramica di fabbrica siceliota con decorazione sovradipinta (in colore bianco, giallo e rosso) del cosiddetto "stile di Gnathia" (dalla cittadina della Puglia dove era ubicato un fiorente centro produttore di questa serie di vasi) decorate soprattutto con tralci di vite o convolvoli.
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