SALA XVIII.
Necropoli greca arcaica di Mylai. Mylai (Milazzo) fu fondata intorno al 716 a.C. come fortezza dalla colonia calcidese (fondata cioè da coloni greci di Calcide in Eubea) di Zancle, l'attuale Messina. La sua necropoli arcaica, impiantatasi sull'Istmo nello stesso sito della necropoli protovillanoviana é costituita anch'essa da sepolture a cremazione(alcune ricostruite nella sala precedente) con ceneri entro contenitori vascolari di vari tipi e fabbriche, comprese diverse anfore. I corredi attengono a due gruppi di sepolture: il primo fra la fine dell'VIII e gli inizi del VII secolo a.C., l'altro fra la fine del VII e il primo quarto del VI secolo a.C.: ceramica dipinta di Corinto, appartenenti a fasi piuttosto antiche della produzione protocorinzia, con fine decorazione geometrica, nelle sepolture del gruppo più antico, e al Corinzio Antico, nel gruppo più recente; vasi di fabbrica calcidese coloniale.
SALA XIX.
Ricostruzione della trincea di scavo della necropoli della tarda età del Bronzo di Piazza Monfalcone a Lipari (Sezione Preistorica Sala VII).
SALA XX.
A partire da questa tutte le altre sale del Padiglione Classico ospitano corredi tombali della Necropoli Greca e Romana di c.da Diana a Lipari. Attraverso i reperti esposti nella sala XX sono offerte esemplificazioni di tre categorie di manufatti ricorrenti nella necropoli: 1. Sarcofagi fittili e in pietra lavica, di varie tipologie(VI-IV sec. a.C.). 2. Grandi vasi e anfore di età greca (dal VI al IV sec. a.C.) di vari tipi e fabbriche utilizzati come contenitori del corredo posto all'esterno della tomba o, in alcuni casi, come cinerari. 3. Cippi e steli in pietra lavica di diversi tipi che venivano poste sulla tomba come "semata" (segnacoli) e per la maggior parte dei casi recavano iscritto il nome del defunto, dal V secolo a.C. alla prima età imperiale. Numerosi altri steli e cippi sono conservati nel Padiglione Epigrafico.
SALA XXI.
Corredi funerari del VI,V e del IV secolo a.C. VI Secolo a.C. (vetrina a destra dell'ingresso e primi due settori lungo la parete Est). Le tombe più antiche risalgono a poco dopo la fondazione della colonia di Lipàra (580-576 a.C.). Nei corredi, fra la ceramica d'importazione, a parte alcuni esemplari, solitamente modesti, di ceramica figurata di Corinto appartenenti in prevalenza all'avanzato Tardo Corinzio, soprattutto della seconda metà del VI secolo a.C., si registra una piuttosto intensa presenza delle officine vascolari attiche (soprattutto di Atene) con numerosa ceramica a figure nere dell'ultima fase della produzione, fra il 530-525 e il 500-490, per la maggior parte con scene soprattutto di battaglia e con soggetti direttamente legati al culto di Dioniso (il dio stesso, il suo seguito di satiri e menadi, etc.), mentre alcuni frammenti di eccellente livello rappresentano poi le prime fasi della produzione a figure rosse, fra il 520 e il 500-490 a.C., fra i quali lo splendido frammento di stamnos con probabile raffigurazione di Dioniso, attribuibile ad uno dei maggiori ceramografi ateniesi, il cosiddetto Pittore di Berlino.
SALA XV.
Salina discarica con materiali ceramici dagli insediamenti dell'antica e media età del Bronzo del Serro dei Cianfi (Cultura di Capo Graziano e successiva Cultura del Milazzese). Media età del Bronzo: Cultura del Milazzese. Salina: insediamento arroccato sulla cresta di c.da Portella (capanne ovali), ceramiche dello stile del Milazzese delle quali diverse con contrassegni di vasai; ceramiche mesoappenniniche dalla penisola italiana; collane di pietra dura e di pasta vitrea di provenienza micenea. Panarea: abitato eponimo del Capo Milazzese (capanne ovali, tranne una quadrata): ceramiche dello stile del Milazzese con numerosi contrassegni di vasai, ceramiche dipinte di provenienza egea del Miceneo III A e B, ceramiche mesoappenniniche, forma di fusione in arenaria per nastri di bronzo. SEZIONE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA All'interno di un edificio dell'ex campo di confino fascista ristrutturato nel dopoguerra ed ampliato di recente sul lato occidentale. Piano terreno. SEZIONE DELL'ARCHEOLOGIA DI MILAZZO Raccoglie complessi di reperti dagli scavi effettuati negli anni '50 a Milazzo.
SALA XVI.
Ricostruzione della trincea di scavo della necropoli della media età del Bronzo del Predio Caravello, appartenente alla cultura del Milazzese (1430-1270 a.C.): sepolture ad inumazione, col cadavere rannicchiato entro grandi pithoi (giarroni).
SALA XVII.
Necropoli protovillanoviana. Ricostruzioni, con la stratigrafia originaria, di tombe ad incinerazione delle necropoli Protovillanoviane dell'Istmo: XII secolo a.C. e forse inizi del successivo, contemporaneamente alla fase finale dell'Ausonio I di Lipari e agli inizi dell'Ausonio II (cfr. Sezione Preistorica: sala VII). Il rito funerario e la forma delle urne di impasto, all'interno di pozzetti foderati in pietrame o in ciste di lastre litiche, sono rispondenti a quelle delle necropoli cosiddette "protovillanoviane" della penisola italiana.
SALA XIII.
Antica età del Bronzo. Cultura di Capo Graziano. Filicudi: Capo Graziano. Insediamento della Montagnola (probabilmente dal XIX-XVIII secolo a.C.). Ceramiche di impasto dello stile di Capo Graziano, vari oggetti fittili, una forma di fusione in pietra per la fabbricazione di strumenti di bronzo; a partire dagli inizi del XVI secolo a.C. ceramiche egee dipinte (Miceneo I e II). Panarea: vasetti dell'età di Capo Graziano, probabilmente da una stipe votiva, da Punta Peppe Maria. Alicudi: frammenti dello stile di Capo Graziano da c.da Fucile.
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